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La bolletta energetica delle strutture alberghiere: un costo fisso che è possibile ridurre

Tra le voci che compongono i costi fissi di un complesso turistico alberghiero, dopo la spesa per il personale, il costo dell’energia rappresenta certamente quello di gran lunga più importante. Se prendiamo come riferimento un hotel a 4 stelle di media grandezza, l’utilizzo dell’energia elettrica e del gas rappresenta oltre il 70% dei costi delle utenze, pari a circa il 6% dei costi di esercizio complessivi.
E queste percentuali naturalmente salgono se in albergo sono presenti Spa, palestre e centri benessere.

L’esigenza di tutte le strutture ricettive, da quelle più piccole, fino ai grandi complessi turistici, è quella monitorare la bolletta elettrica dell’albergo, operando in due direzioni:

  1. Ottenere maggiore efficienza, attraverso la riduzione dei consumi (e degli sprechi);
  2. Minimizzare i costi di acquisto, attraverso l’ottimizzazione delle tariffe energetiche.

Sotto il primo aspetto, le diagnosi energetiche possono offrire certamente uno spunto per capire quali sono i punti deboli da migliorare in termini di efficienza, così come l’uso della tecnologia per monitorare i consumi può individuare rapidamente le aree dove si verificano i maggiori sprechi.

Considerato che le aree di allocazione dell’energia di un singolo hotel sono in media le seguenti:

  • 60% riscaldamento e acqua calda
  • 10% cucina
  • 10% aria condizionata e ventilazione
  • 5% luci, televisione e radio
  • 5% lavanderia
  • 10% usi diversi

È facile comprendere come ad esempio un intervento di installazione di un impianto solare termico o di cogenerazione, possa portare dei sensibili benefici nel medio lungo periodo.
Ma, come sappiamo, questi interventi richiedono investimenti importanti, ammortizzabili appunto nel medio lungo periodo, che spesso molte strutture – soprattutto quelle a carattere familiare – non possono sostenere.

Il modo però per ottenere subito dei risultati c’è, ed è quello di ottimizzare il costo della bolletta dell’albergo attraverso un’oculata gestione delle utenze e dei contratti di fornitura.

A tale scopo, è fondamentale in via preliminare, avere a disposizione una serie di informazioni desumibili dai contratti di fornitura esistenti e dalle stesse bollette, che serviranno successivamente per selezionare le migliori tariffe. In primo luogo, è necessario conoscere i consumi storici dell’albergo, elettricità e gas, allo scopo di ricostruire il profilo di consumo, cioè come variano i consumi dell’albergo nel tempo. La ricostruzione del profilo di consumo è infatti di fondamentale importanza per richiedere le offerte in base a un capitolato di acquisto ritagliato sulle esigenze e sul comportamento di consumo della struttura.

In particolare, per quanto riguarda l’energia elettrica, è importante conoscere la ripartizione dei consumi mensili e annuali nelle tra fasce, F1 – F2 – F3, poiché il prezzo dell’energia varia generalmente a seconda delle fasce orarie di prelievo (più alto in F1 e F2, di giorno e nei feriali, più basso in F3, cioè nei festivi e di notte). Il confronto tra le varie tariffe pertanto deriverà necessariamente da una media ponderata tra le stesse e le percentuali di prelievo nelle 3 fasce.

Per quanto riguarda il gas invece, è di fondamentale importanza conoscere i consumi mensili, in quanto in base ad essi si possono ricavare informazioni tecniche quali il parametro alfa (cioè l’incidenza dei volumi invernali su quelli estivi) e la “capacità giornaliera”, dati questi di fondamentale importanza per evitare di incorrere in penali contrattuali che si possono trovare in alcune tipologie di contratti.

La mappatura precisa di tutti i punti di prelievo dell’albergo, con l’individuazione di tutti i dati tecnici e di consumo riconducibili agli stessi, consente di impostare un capitolato di acquisto coerente alle necessità della struttura. Successivamente, in base alle esigenze della proprietà, alle tariffe esistente e agli scenari di mercato in corso si potranno effettuare confronti tra tariffe a prezzo fisso, o simulare l’andamento di tariffe a prezzo indicizzato, in modo da trovare la soluzione di equilibrio che minimizza il rischio e ottimizza i costi.

Ma il lavoro di ottimizzazione delle tariffe non si deve fermare al solo prezzo dell’energia. Se infatti è vero che la bolletta energetica di una PMI del settore alberghiero è composta per circa il 45% da prezzo materia prima e le restanti componenti sono tariffe regolate dall’autorità e tasse, quindi non negoziabili, è altrettanto vero che si possono avere dei saving importanti dalla verifica della corretta applicazione di questi oneri da parte del fornitore e dalla possibilità, concessa per alcuni di essi, di ottenere delle agevolazioni.

Prima tra tutti, per quanto concerne la bolletta gas dell’albergo, è la possibilità, concessa dall’attuale normativa, di ottenere l’agevolazione delle accise, al pari degli usi industriali. In questo modo, un medio albergo che ad esempio consuma 30.000 mc di un anno, vedrebbe passare l’accisa applicata sui consumi in bolletta da 18,60 cent/mc a 1,25 cent/mc, con un minore costo annuo di 5.200 euro.                            

In conclusione, ottenere dei saving attraverso interventi di efficienza energetica è certamente una strada da intraprendere, ma comporta investimenti elevati, con ritorni tangibili nel medio lungo periodo. Nel breve periodo, ottenere risultati concreti è possibile, a patto di fare un’attenta azione di monitoraggio dei consumi e una costante azione di controllo delle tariffe e rinegoziazione dei contratti a prezzi di mercato.

Nel corso di questi anni, Energiachiara ha effettuato numerosi interventi di consulenza nel settore turistico alberghiero, sviluppando un proprio know how e aiutando strutture di tutte le dimensioni, dalle più piccole fino ai grandi gruppi internazionali, a ottimizzare la gestione della bolletta elettrica e a ridurre progressivamente il prezzo della materia prima energetica, con risparmi ottenuti che variano mediamente tra il 15% e il 25%.